Clara Minissale

pensieri e parole in punta di coltello. E forchetta

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NovOlio 2016, a Menfi è tempo di olio buono

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ulivi a Menfi

Menfi è uno straordinario esempio di territorio che funziona. Siamo sulla costa sud occidentale della Sicilia, in quella provincia di Agrigento che è più vicina al trapanese. Poco meno di tredicimila abitanti e una forte, fortissima vocazione alla cooperazione. Qui dello stare insieme hanno fatto il loro punto di forza e unendo interessi e pratiche agricole, sono riusciti a far risalire l’economia. Ma non solo. Con un buon marketing hanno dato un valore aggiunto al territorio, trasformandolo in un brand dal forte richiamo turistico.

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Oggi se dici Menfi immagini mare, dune di sabbia, vino, olio e carciofo spinoso. Se pensi di andare a Menfi sai già che troverai ad accoglierti grandi spiagge e buon cibo.

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La base sulla quale è stato costruito questo sistema produttivo è la cultura del lavorare insieme. Da una parte c’è il vino con la cooperativa Settesoli con 2 mila soci e una superficie vitata di sei mila ettari che rappresenta la più grande azienda vitivinicola siciliana. Dall’altra c’è l’olio con La Goccia d’oro, cooperativa con mille e cento soci, una base produttiva di oltre mille ettari di uliveti che ricadono nell’area della dop Val di Mazara e una politica aziendale che ha fatto del controllo della filiera e di una programmazione orientata alla qualità i suoi tratti distintivi. Al centro, il carciofo spinoso, realtà più piccola ma che dal 2012 è presidio Slow Food e rappresenta il prodotto di punta dell’orticoltura locale.

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un momento della raccolta delle olive

L’idea di base è quella di dare valore a chi lavora la terra, in modo da evitare lo spopolamento delle campagne con l’abbandono dei terreni e incentivare un ricambio generazionale che altrove stenta a decollare.

D’estate si celebra l’uva, in vista della vendemmia. A Novembre, invece, periodo di raccolta delle olive, tocca a NovOlio, la festa dell’olio nuovo: due giorni di incontri, assaggi, dibattiti nello stabilimento della cooperativa “La Goccia d’Oro”, per promuovere l’olio extravergine di oliva di qualità.

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Ho assistito ad alcune fasi della raccolta, ho seguito le olive dall’albero al frantoio per la molitura, ho apprezzato tutti i passaggi della spremitura, fino a vedere sgorgare il profumatissimo olio nuovo di un colore inteso tendente quasi al verde.

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le tre cultivar

Ho potuto vedere con i miei occhi le differenze fra le tre cultivar del territorio, Biancolilla, Cerasuola e Nocellara, in un crescendo di forza e gusto: più delicata la prima, intensa e pungente l’ultima.

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E nel corso di una degustazione alla cieca ho potuto apprezzare le differenze tra un olio extravergine di oliva diciamo così “artigianale” ed uno da banco del supermercato. Una differenza evidente già dal punto di vista visivo – anche se l’esperto ci ha spiegato che questo non deve incidere troppo sul giudizio finale. Ma, credetemi, appena avvicinato il bicchiere di degustazione al naso, la differenza è stata immediatamente abissale.

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In quanto re incontrastato delle due giornate, l’olio extravergine di oliva è stato protagonista anche di numerose preparazioni: dal condimento del pane di grani antichi siciliani Tumminia o Russello a quello della pasta, sino ad arrivare a ricette più ardite e molto interessanti come il gelato all’olio da gustare con un filo d’olio buono sopra o un cioccolatino ripieno di una ganache all’olio del pasticcere Giuseppe Bono.

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il gelato all’olio

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cioccolatini all’olio

E per concludere in bellezza, anche creme per mani, viso e corpo all’olio extravergine di oliva Nocellara, che è risultata la cultivar più ricca in polifenoli e sostanze nutrienti per la pelle.

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