Clara Minissale

pensieri e parole in punta di coltello. E forchetta

Itinerari

Etna, un fine settimana sul versante est

Tanto vale ammetterlo subito: ho un debole per l’Etna e i suoi dintorni. Nutrivo già un sospetto ma ne ho avuto la conferma un paio di settimane fa quando, senza esitazioni, dovendo decidere dove trascorrere il capodanno, ho scelto uno dei suoi versanti, quello orientale.

Già lungo l’autostrada che collega Palermo a Catania ad un certo punto la vedi maestosa questa montagna, resa ancora più suggestiva dalla neve che è caduta abbondante nei giorni scorsi. E man mano che ci giri intorno per avvicinarti alla meta pensi che hai fatto la scelta giusta.

Perché da queste parti, nel giro di brevi distanze e percorsi ragionevoli, trovi la bella struttura ricettiva, la buona trattoria o il ristorante degno delle tue aspettative, la pizzeria giusta ma anche il mare con il suo fascino invernale e se proprio non vuoi andare fin su a divertirti con la neve, certamente avrai delle valide alternative.

Supponiamo dunque di avere a disposizione un fine settimana e partiamo.

Per l’alloggio vi consiglio due o tre alternative. Se desiderate stare in un paesino, la possibilità di un buon alloggio ve la offre l’Esperia Palace Hotel a Zafferana Etnea. La proprietaria, Enza Cutuli e lo staff, faranno di tutto per farvi sentire a vostro agio. Inoltre se desiderate pranzare o cenare in hotel, la struttura dispone di due ristoranti, di cui uno gourmet, il Sabir Gourmanderie, gestiti dallo chef Seby Sorbello.

Se invece preferite alloggiare fuori dal centro abitato, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Zash, per esempio, il country boutique hotel a Riposto. Si tratta una residenza antica immersa nella natura trasformata dalla famiglia Maugeri che ha saputo creare ambienti moderni e accoglienti facendo incontrare in una felice sintesi, storia e modernità. Zash può contare anche sul ristorante creato all’interno del vecchio palmento. La cucina è affidata al giovane e talentuoso Giuseppe Raciti e vale certamente una sosta.

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Se invece desiderate un country hotel un po’ più semplice ma non per questo meno gradevole, Ramo d’Aria fa al caso vostro. Siamo a Giarre in un’altra proprietà della famiglia Maugeri. Il gusto nelle scelte architettoniche e di arredamento, del resto, è un po’ come un marchio di fabbrica per questa famiglia. Il mare non molto lontano, poche camere e tanti agrumi intorno e se avrete la fortuna di avere quella con vista sull’Etna innevato, il soggiorno sarà ancora più suggestivo.

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Cosa fare una volta arrivati da queste parti? Potete fare una passeggiata nella centrale via Callipoli di Giarre per ammirare due o tre palazzi dalla foggia interessante. Oppure potete fare rotta verso il mare lungo il versante catanese, dove troverete, tanto per fare un esempio, Aci Trezza, frazione di Aci Castello, col suo impagabile scenario naturale dei faraglioni dei Ciclopi. Una passeggiata su questo lungomare vale la sosta anche in una bella giornata invernale.

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I faraglioni dei Ciclopi ad Aci Trezza

Se vi trovate da queste parti e avete voglia di una buona pizza, andate senza esitazioni verso In un angolo di mondo a Capo Mulini, frazione di Acireale. Simona e Pippo, i proprietari, sono attenti alla salute della loro famiglia così come a quella dei loro clienti e le pizze sono fatte con ottime materie prime, rispettando i tempi di lievitazione degli impasti. Nel periodo invernale vi consiglio le specialità con il cavolo trunzo di Aci, presidio Slow food.

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Il lungomare di Giardini Naxos

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Particolare di una statua sul lungomare di Giardini Naxos

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Antico palazzo con pomelie a Giardini Naxos

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Sulla strada verso Taormina

Se invece sceglierete il versante messinese per la passeggiata al mare, troverete lungo la vostra strada Giardini Naxos sotto Taormina. Anche qui ci sarà il lungomare ad attendervi e se desiderate fare una sosta dolce, vi consiglio di provare una monoporzione al bar pasticceria Dolce Zefiro, magari accompagnata da un buon caffè.

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La monoporzioni natalizie di Dolce Zefiro

Non lontano da Giardini si trova Calatabiano, famoso per il castello arabo normanno che domina la foce del fiume Alcantara.

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Il castello di Calatabiano visto dal basso

Siamo vicini al confine tra le province di Catania e Messina. Io purtroppo ho potuto ammirarne l’imponenza solo dal basso perchè il Castello era chiuso ma spero che voi possiate essere più fortunati, riuscendo ad arrivare fino in cima.

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L’interno dei 4 Archi a Milo

Per la cena, salite un po’, di circa settecentro metri e andate a Milo, piccolo comune con un migliaio di abitanti, circondato da boschi. Qui la tappa obbligata è la trattoria 4 Archi. Il proprietario, Saro Grasso è un ottimo padrone di casa e l’instancabile cuoca, Lina Castorina, fa degli ottimi piatti utilizzando molti presidi Slow food. Una delle sue specialità è la pasta col cavolo trunzo di Aci che da queste parti è abbastanza gettonato. Con lo stesso cavolo qui si sono inventati pure l’arancina che viene servita su una fonduta di ragusano. Non fatevela scappare.

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Arancina al cavolo trunzo di Aci su fonduta di ragusano

Se invece volete assaggiare qualcos’altro, il tortino di zucca con patate, cuore di cacio ragusano e pancetta di suino nero è una valida alternativa.

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Tortino di zucca

E poi paste fresche – ottima quella con ragout bianco di coniglio o al sugo di suino nero dei Nebrodi – e carni (rinomato lo stico di maiale al forno a pietra con patate).

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Tagliatella al ragout bianco di coniglio

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Maccheroni con sugo di maialino nero

Il dessert da non perdere è il budino di castagne di Sant’Alfio con miele di ape nera sicula, altra invenzione di Saro Grasso e Lina Castorina: delicato e gustoso.

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Budino di castagne

Altra chicca, il budino di latte d’asina e, se siete proprio fortunati, i cannoli di produzione propria.

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Cannoli con ricotta

Se vi troverete qui in una gelida serata invernale come è successo a me, chiedete la conca e vi arriverà un vecchio braciere ardente da mettere sotto il tavolo per riscaldarvi. Per i vini, potete lasciare fare a Saro o scegliere una buona bottiglia prodotta in zone. Qui, infatti, le cantine, anche quelle di un certo pregio, non mancano di certo.

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